Il messaggio di Malala

Caro Diario,
Mercoledì 25, con la scuola, sono andata a vedere il film “Io sono Malala”, un documentario che parla di una ragazza Pakistana, Malala appunto, che lotta per i diritti delle donne nel suo paese e, in particolare, affinchè le donne vengano istruite. In effetti l’istruzione è alla base della nostra crescita ed è questo che Malala cerca di trasmettere, in special modo a quelle ragazze che vivono nei paesi orientali dove i talebani proibiscono lo studio alle donne, come nel Pakistan.
Esse, insieme a Malala, lottano per ottenere i loro diritti e per poter ricevere l’insegnamento dei pilastri fondamentali dell’istruzioine e, a conoscenza di queste situazioni e dei sacrifici che compiono queste ragazze, è scandaloso sapere che nei paesi dove tutti possono studiare,molti ragazzi e ragazze non impiegano il loro tempo e la loro volontà per apprendere, ritenendo che lo studio sia noioso o stancante o che sia più opportuno sprecare le proprie qualità per qualcos’altro.
Personalmente penso che tutti, ragazzi e ragazze di ogni paese, debbano poter studiare e che tutti, a loro volta, si debbano impegnare per ottenere buoni risultati. Ma, caro diario, è proprio questo il problema:i ragazzi che vivono nei paesi dove è normale frequentare la scuola ed essere istruiti, non rilevano nello studio il suo fascino e, non essendone attratti, non trovano motivo di sprecare in esso le loro forze. Non comprendono che il male, in questo modo, lo stanno facendo a se stessi e a nessun altro.
Qualche tempo fa, ha mostrato il documentario, Malala Yousafzai disse: “I libri e le penne sono le armi più potenti e l’educazione è l’unica soluzione“. Questa è forse la frase più importante e più significativa del film, ed è stupefacente come Malala sia riuscita a racchiudere un concetto così profondo e vasto in un’unica frase. E’ ben chiaro, insomma, che il ragionamento e l’intelligenza prevarranno per sempre sulla forza.

A presto,

Cesariana